Si muoveranno tra Cagliari, Sassari e Alghero i lavori del XXI Congresso di Storia della Corona d’Aragona che si è aperto oggi nell’Aula Magna del rettorato.
Fino a martedì 8 ottobre, storici italiani, spagnoli e francesi si riuniranno per discutere i risultati delle ricerche più innovative sulla storia, la società, la cultura e l’arte dei territori che fecero parte della Corona d’Aragona: regno di Napoli, di Sicilia, di Sardegna, d’Aragona, di Valenza, delle Baleari e il principato di Catalogna, oltre ai territori della Francia meridionale.
Organizzato dall’Università degli Studi di Cagliari, in collaborazione con l’Università degli Studi di Sassari e l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il congresso della Corona d’Aragona vanta una lunga tradizione di studi e ricerche che mirano ad analizzare lo spazio geografico, politico e culturale che ha segnato la storia e l’identità dell’Europa mediterranea.
Il congresso ricorre a settecento anni dell’istituzione del Regno di Sardegna che, con la spedizione delle truppe catalano-aragonesi, nel 1324 entrava a far parte della Corona d’Aragona e, nel percorso durato quattrocento anni, dell’impero spagnolo. Questi 400 anni di impero, hanno influenzato in maniera decisiva la storia dell’isola con conseguenze che, dal punto di vista linguistico, politico, istituzionale, economico e artistico, sono ancora evidenti ai giorni nostri.
Ai saluti istituzionali hanno preso parte il Rettore dell’ Università di Cagliari, Francesco Mola, Guido D’Agostino dell’Università di Napoli Federico II, Olivetta Schena docente di Storia medievale di UniCa e Francesco Cesare Casula dell’Università di Cagliari.





Nel ringraziare la prof.ssa Schena per aver organizzato, insieme a colleghi e colleghe dell’Università di Sassari, questo prestigioso congresso, il Rettore si è soffermato sull’importanza di creare eventi nei luoghi della ricerca.
Quando la professoressa Schena mi ha domandato la disponibilità dell’aula magna per l’apertura di questo congresso, e ha sottolineato la sua importanza, sono rimasto molto colpito anche dal suo entusiasmo.
L’ho dichiarato anche alla CRUI, l’università e i centri di ricerca sono i luoghi dove le persone si incontrano, le coscienze si formano, ci sono gli incroci, gli sguardi, gli abbracci, anche gli allontanamenti. Luoghi dove c’è la vita vera, problema non è che un’università tradizionale come la nostra può organizzare un convegno, quello può farlo chiunque. La differenza è organizzare un convegno dove le persone sono cresciute nei corridoi e si sono confrontare, questa è la cosa più preziosa che vi invito a difendere.
Il congresso è ospitato a Cagliari per la terza volta, dopo quello del 1957, sotto la guida del prof. Alberto Bossolo dell’Università di Cagliari e nel 1990 a Sassari-Alghero, per iniziativa del prof. Francesco Cesare Casula dell’Università di Cagliari.
In allegato il programma completo: