Dallo Sri Lanka a Cagliari: una storia di inclusione e passione per lo studio

La studentessa è arrivata dallo Sri Lanka con il progetto internazionale di accoglienza Smile Now

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Dallo Sri Lanka a Cagliari, per conseguire la laurea magistrale in Relazioni internazionali e vivere un’esperienza di crescita e socializzazione.

È una storia di inclusione e cooperazione internazionale, quella di Vanarani Saminathan, studentessa cingalese che da un anno frequenta l’Ateneo grazie al progetto di accoglienza Smile Now, gestito per UniCa dall’ufficio ISMOKA.

Ventisette anni, nel 2023 ha lasciato il suo paese, afflitto da una profonda crisi economica e finanziaria e lacerato da tensioni politiche, sociali e tra comunità religiose ed etniche.

Accolta dallo staff dell’ufficio ISMOKA, ha presto affiancato lo studio alla partecipazione a diversi eventi, che le hanno permesso di conoscere altri studenti stranieri. Da lì, l’idea di aiutarli come tutor linguistico, accompagnata dal suo immancabile sorriso.

Un circolo virtuoso di integrazione, che arricchisce l’esperienza cagliaritana di Vanarani, un’opportunità irripetibile – come lei stessa la definisce – fatta di studio, letture in biblioteca, esami, ma anche di partite di calcio con gli studenti Erasmus e tante, nuove amicizie.

Come spiega Anna Maria Aloi, responsabile dell’Ufficio ISMOKA, il progetto Smile Now promuove l’integrazione degli studenti internazionali e la creazione in Ateneo di un ambiente inclusivo e solidale.

Ogni anno la nostra Università bandisce una selezione “Smile Now” per borse di studio, in favore di altrettanti studenti stranieri che intendono iscriversi al primo anno di un corso di Laurea Magistrale presso l’Università degli studi di Cagliari. Lo scopo è favorire la cooperazione internazionale e la diffusione della conoscenza dell’offerta formativa di UNICA in tutto il mondo. Le borse di Studio Smile Now vengono offerte a studenti internazionali con titolo di studio conseguito all’estero e provenienti da altri Atenei non italiani, con priorità assoluta per gli studenti che hanno lo status di rifugiato o che sono in fuga dal proprio Paese in guerra, per garantire così loro pari opportunità di accesso all’istruzione superiore e favorirne l’inclusione sociale.