Nell’ambito del Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) 2017 intitolato Material and Visual Culture of Science: A longue durée Perspective, l’Università di Cagliari e il Museo Galileo di Firenze hanno sviluppato una nuova risorsa digitale pensata per approfondire lo studio di un’importante opera scientifica del XVII secolo: il Rerum medicarum Novae Hispaniae thesaurus, più comunemente noto come Tesoro messicano.
Il progetto è stato presentato ufficialmente oggi giovedì 10 aprile, presso l’Aula Motzo della facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari, durante il seminario dal titolo: “Il Tesoro messicano. Edizioni digitali e nuove prospettive di ricerca.” Un’occasione per riflettere sulle potenzialità offerte dalle edizioni digitali nello studio della storia della scienza e della botanica.
Pubblicato nel 1651 dall’Accademia dei Lincei, il Tesoro messicano è un’imponente raccolta di oltre mille pagine dedicata alla descrizione della flora e della fauna del Nuovo Mondo. Al centro di questa monumentale opera si trova una sezione botanica di grande rilievo, frutto del lavoro dei lincei Johann Schreck e Fabio Colonna, che ne curarono le annotazioni.
Oggi, grazie a un database accessibile all’indirizzo Teche – Museo Galileo, è possibile esplorare in maniera dettagliata questo patrimonio scientifico e iconografico. La piattaforma raccoglie oltre 800 tra testi e immagini e offre strumenti avanzati di consultazione che consentono di analizzare ogni esemplare botanico riportato nell’opera. Gli utenti possono così accedere a descrizioni approfondite delle caratteristiche morfologiche e cromatiche delle piante, alle informazioni sulle loro proprietà terapeutiche, alle fonti citate nei commenti, nonché all’identità e al ruolo dei personaggi menzionati.
Il progetto testimonia l’importanza dell’applicazione delle discipline STEM a quelle prettamente umanistiche, in un’ottica di interdisciplinarietà. Questo aspetto è stato evidenziato da Gianni Fenu, Prorettore vicario, durante i saluti istituzionali:
L’incontro tra aree diverse può portare a risultati eccezionali come nel caso di questo progetto. L’ecosistema regionale del PNRR prevede al suo interno uno spoke dedicato alla digital transformation, che coniuga quindi competenze digitali per la classificazione di contenuti legati strettamente alle scienze umanistiche. Le discipline STEM e quelle umanistiche hanno, contrariamente a quanto si pensi, un legame molto solido e trovano applicazione ed espressione all’interno del progetto del Tesoro messicano.
Alla presentazione hanno preso parte Michele Camerota, dell’ Università di Cagliari, Roberto Ferrari, Direttore esecutivo Museo Galileo di Firenze, Marco Guardo, Direttore della Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e
Corsiniana di Roma e Maria Eugenia Cadeddu, CNR-Iliesi.

