A 14 mesi dall’inizio delle attività, il 2 febbraio scorso, si è tenuto a Roma, presso la sede del Consiglio nazionale della ricerca (CNR), il meeting intermedio del progetto SUS-MIRRI.IT, in cui sono stati presentati e divulgati i principali risultati finora raggiunti. Hanno preso parte all’evento circa 120 partecipanti in presenza da tutta Italia e oltre 100 connessi da remoto in rappresentanza delle istituzioni partecipanti.
SUS-MIRRI.IT è un progetto di ricerca nel campo delle risorse microbiche finanziato con circa 17 milioni di euro grazie ai fondi europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Coordinato dall’Università degli Studi di Torino, al progetto partecipano 24 unità operative dislocate su tutto il territorio nazionale e appartenenti a 15 diverse istituzioni di ricerca, tra cui anche il dipartimento di Scienze mediche e sanità pubblica dell’Università di Cagliari, referente scientifica Sofia Cosentino, docente del dipartimento di Scienze mediche e sanità pubblica di UniCA.
“L’obiettivo generale di SUS-MIRRI.IT – afferma la professoressa – è quello di implementare la rete di biobanche microbiche italiane, così da garantire l’accesso alle risorse microbiche in esse conservate e migliorare e adeguare gli standard di qualità italiani a quelli internazionali. Il raggiungimento di tali obiettivi rappresenta un asset critico per affrontare alcune delle maggiori sfide sociali, economiche e ambientali che caratterizzano il nostro tempo. Le risorse microbiologiche – continua Cosentino – sono cruciali per il progresso delle biotecnologie, dei sistemi agricoli e alimentari e per la ricerca e lo sviluppo della bioindustria. I prodotti derivati dai microrganismi sono fondamentali per la produzione di tutti gli alimenti fermentati, rilevanti per il “Made in Italy”, per l’agricoltura sostenibile, per i processi di biorisanamento e per la produzione di biocarburanti e nuovi biomateriali.”
Con il progetto si intende dunque intervenire sulle attività di ricerca, i servizi e la formazione a livello italiano, così da incrementare le biorisorse conservate presso le infrastrutture di ricerca MIRRI-IT, ottimizzarne la gestione e valorizzarne il potenziale genomico e metabolico. La gestione ottimizzata delle risorse, accoppiata all’uso di piattaforme digitali e a una strategia di conservazione e condivisione dei dati, potrà portare a ulteriori progressi scientifici e all’istituzione di innovative soluzioni e prodotti di interesse biotecnologico, anche in chiave di sviluppo di un’economia bio-circolare.
In 14 mesi il progetto ha già prodotto numerosi risultati: oltre 40 tra ricercatori, dottorandi e personale tecnico sono stati reclutati nelle diverse istituzioni partecipanti, mentre il 70% dei fondi destinati all’acquisto di attrezzature scientifiche e tecnologie all’avanguardia per lo studio dei microorganismi è stato impegnato e molte delle strumentazioni acquistate sono già in funzione. Nel frattempo, qualche mese fa è stata lanciata la piattaforma on-line contenente il catalogo delle risorse microbiche italiane e sono stati già realizzati nove corsi di alta formazione con oltre 300 partecipanti. Parte dei risultati ottenuti sono stati poi già pubblicati all’interno di 12 lavori scientifici: di particolare rilevanza è la pubblicazione delle Procedure Operative Standard (SOPs) per il campionamento e l’analisi delle comunità microbiche (microbiomi) a partire da varie matrici come acqua, suolo, piante, alimenti, animali e uomo.