Si è chiuso nei giorni scorsi il Quinto ciclo di seminari sugli Studi di Generi organizzato dall‘Università degli Studi di Cagliari, una importante iniziativa dedicata all’analisi delle molteplici sfaccettature delle tematiche di genere attraverso un approccio interdisciplinare. L’evento, aperto a tutti, si è articolato in una serie di incontri che hanno coinvolto docenti, ricercatori e professionisti impegnati nello studio delle questioni di genere in diversi ambiti.
Il ciclo di seminari ha affrontato un’ampia gamma di tematiche, dalla prevenzione della violenza di genere alla rappresentazione femminile nell’arte, fino alle implicazioni di genere nelle nuove tecnologie. Ogni incontro ha visto la partecipazione di esperti che hanno approfondito argomenti di grande attualità e rilevanza sociale.
Nel primo incontro, il dibattito si è concentrato sulla prevenzione penale contro la violenza di genere, con l’intervento di Maria Francesca Cortesi e sulle riflessioni di Giuseppina De Giudici sul ruolo delle donne nella moralizzazione sociale.
Successivamente, si è discusso delle relazioni asimmetriche e della manipolazione nella violenza di genere, con il contributo di Elisabetta Gola e dell’importanza di considerare le molestie sessuali come un vero e proprio reato.
Barbara Barbieri e Isabella Sulis hanno poi analizzato i bias di genere nei percorsi d’istruzione e nella mobilità studentesca, evidenziando le discriminazioni implicite ancora presenti nel sistema educativo.
Un approfondimento sulla storica marginalizzazione delle donne nell’arte è stato curato da Simona Campus, seguito da una visita guidata al MUACC, il Museo Universitario delle Arti e Culture Contemporanee.
La riflessione teorica sull’identità di genere è stata proposta da Gabriella Baptist, mentre Claudia Secci ed Enrica Spada hanno esplorato rispettivamente i concetti di emancipazione e il superamento degli stereotipi di genere.
Un focus sulla prostituzione sacra nell’antichità è stato presentato da Marco Giuman e Fabrizia Sitzia, mentre Fabio Sorrentino ha discusso il ruolo delle donne nelle tecnologie, con una prospettiva storica e futura.
Le questioni di genere nello spazio post-sovietico sono state affrontate da Alessandro Achilli, seguite da un’analisi delle sfide legate all’emancipazione femminile nel contesto della disabilità, grazie agli interventi di Antioco Luigi Zurru e Ilaria Tatulli.
Ester Cois e Valentina Cuzzocrea hanno discusso il posizionamento di genere nelle dinamiche accademiche, mentre Alessandro Iannella ha illustrato i rischi della discriminazione algoritmica. Chiara Cocco ha analizzato il ruolo delle donne nella politica locale.
L’ultima giornata ha visto la partecipazione di Diego Cavallotti, che ha esplorato il concetto di corpo politico nel cinema di Derek Jarman e di Irene Palladini, che ha analizzato l’opera Benzina di Elena Stancanelli. Bruna Biondo ha infine discusso il ruolo degli organismi di parità negli atenei.
L’iniziativa si è rivelata un’importante occasione di confronto e crescita, permettendo di approfondire le dinamiche di genere da prospettive diverse. Grazie alla partecipazione di studiosi ed esperti, il Quinto Ciclo di Seminari sugli Studi di Genere ha offerto strumenti di riflessione critica e spunti per un futuro sempre più inclusivo ed equo.





