Dalle maestose opere di Francesco Borromini, nel cuore della Roma barocca, al teatro lirico di Cagliari e quello di Villacidro fino al piano urbanistico di Nuoro.
È scandita dalle tappe di una carriera lunga e fiorente, la doppia mostra dedicata a Paolo Portoghesi e inaugurata il 26 settembre, come evento di avvicinamento alla nuova edizione di Sharper, la Notte delle ricercatrici e dei ricercatori.
Fino al 22 novembre, il museo universitario di arte e cultura contemporanea (MUACC) ospita “Paolo Portoghesi. Fotografare il Barocco”, 72 foto realizzate dal maestro scomparso nel 2023. Gli scatti, in bianco e nero, documentano la sua prima indagine critica su Francesco Borromini e sull’architettura barocca. Capolavori capitolini come le chiese di Sant’Ivo alla Sapienza, San Carlo alle Quattro Fontane e la basilica di San Giovanni in Laterano emergono dalle classiche vedute frontali, per presentarsi in prospettive inedite e dinamiche.
L’esposizione è curata dall’Accademia nazionale di san Luca in collaborazione con il Dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura (DICAAR) di ateneo.
È invece focalizzata sulle opere che Portoghesi curò in Sardegna, la mostra curata da Stefano Mais e allestita nell’aula Stefano Asili. Materiali grafici e audiovisivi illustrano la storia e i progetti del Teatro lirico di Cagliari (1964-1965), del Teatro di Villacidro (1997-2004) e il piano urbanistico di Nuoro (1993-2006).
Alla doppia inaugurazione sono intervenuti Marco Cadinu, Daniele Cocco, Ivan Blečić, Simona Campus, curatrice del MUACC, Stefano Mais e Francesco Cellini, con Laura Bertolaccini, curatore della mostra.


