L’Università di Cagliari piange la scomparsa del professor Carlo Lugliè

Il messaggio di cordoglio del rettore Francesco Mola e il ritratto a cura del prorettore Ignazio Putzu. La vicinanza alla famiglia e il dolore di tutto l’ateneo per l'improvvisa perdita di un collega stimato e conosciuto per le sue doti umane, per l’entusiasmo della passione scientifica e la massima disponibilità personale e professionale. Il docente del dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali è deceduto tragicamente ieri, a soli 59 anni, per un malore dopo essersi tuffato nelle acque di Is Arenas per salvare il figlio della compagna

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Carlo Luglié
Carlo Luglié

Il rettore Francesco Mola fortemente colpito dalla triste notizia diffusasi in pochissime ore in tutta la comunità accademica

Il rettore Francesco Mola
Il rettore Francesco Mola

È un giorno triste per tutta la comunità accademica e studentesca. L’università perde un suo pezzo importante, come anche tutto il mondo della cultura sarda“, queste le parole del Rettore Prof. Francesco Mola nel ricordare il prof. Carlo Lugliè tragicamente scomparso ieri. “Uno stimato collega e un eccezionale professore, profondo conoscitore dell’archeologia e della preistoria sarda, e anche una persona dalle doti umane straordinarie. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella nostra Università, che, grazie alle sue ricerche e studi, è diventata protagonista nel panorama dell’archeologia. Alla famiglia rivolgo le più sentite condoglianze da parte mia e di tutta la comunità accademica e studentesca“.

Le parole in ricordo di Carlo Luglié e il ritratto del professore a cura di Ignazio Efisio Putzu, prorettore delegato per la didattica, welfare allo studente e università diffusa

Il professor Ignazio Putzu
Il professor Ignazio Putzu

«La scomparsa di Carlo ci lascia attoniti e profondamente addolorati. Chi lo ha conosciuto, lo ha stimato e ammirato per come ha unito doti scientifiche straordinarie a doti umane rare. Ha svolto una ricerca intensissima, che è stata foriera di avanzamenti scientifici di grandissimo rilievo; si è dedicato con passione alla formazione dei giovani e alla divulgazione sociale della ricerca. Per l’Ateneo e per il Dipartimento è davvero una perdita gravissima. Chi lo ha conosciuto anche per gli aspetti non pubblici, sa che a tutto ciò si accompagnava un’etica personale fondata sui valori della solidarietà e del servizio agli altri; e una dedizione totale alla famiglia e alle persone più deboli, senza sconti per sé, ma con una serenità e una convinzione profonde. In tutto ciò, riusciva a conciliare interessi personali vastissimi nei campi più diversi, dalla cultura – almeno in certe fasi della sua vita – allo sport (anche in questo caso, con competenze e risultati fuori dall’ordinario). Ci siamo sempre chiesti come facesse. È come se avesse vissuto molte vite in una, pur troppo breve. Lascia in tutti un ricordo davvero indelebile. Stringiamo in un abbraccio forte i suoi Cari».

CARLO LUGLIÈ, conseguito il diploma di maturità classica presso il Liceo De Castro di Oristano, si è laureato in Lettere classiche (1987) presso l’Università degli Studi di Cagliari. Qui, si è specializzato in Archeologia-Preistoria (1998). Nel 2006, ha ottenuto il Dottorato di Ricerca in Archeologia (Preistoria) presso l’Università di Roma “La Sapienza” con una tesi su ‘Risorse litiche e tecnologia nel Neolitico antico della Sardegna’.

Dal 1998 è stato collaboratore tecnico-scientifico presso il nostro Ateneo, dirigendo il LASP – Laboratorio di Antichità Sarde e Paletnologia. Presso l’Ateneo, ha svolto tutta la sua carriera accademica: prima ricercatore (2006), poi professore associato (2014) e ordinario (2019) per il settore L-ANT/01 Preistoria e Protostoria.

È autore di tre monografie e di oltre 130 articoli in riviste nazionali ed internazionali. È stato direttore della Rivista di Scienze Preistoriche (fascia A Anvur) e referee scientifico delle più importanti riviste internazionali del settore. Ha partecipato, spesso ideandoli e coordinandoli, a numerosissimi progetti di ricerca nazionali e internazionali. I suoi interessi di studioso hanno spaziato dalla protostoria alla neolitizzazione della Sardegna inquadrata nel contesto mediterraneo, alla transizione tra Mesolitico e Neolitico e alla prima antropizzazione dell’isola. L’applicazione rigorosissima di metodologie di indagine altamente innovative in un quadro epistemologico multipliscipinare (archeologia, biologia molecolare e linguistica) e una intensissima attività di ricerca sul campo hanno consentito uno straordinario accrescimento delle conoscenze sulla Sardegna preistorica.

Tutto ciò ne ha fatto una figura di assoluto riferimento nel panorama scientifico internazionale.

L’attività di ricerca di Carlo Lugliè è sempre stata accompagnata dall’attenzione alla didattica e alla disseminazione della conoscenza, anche in ragione della forte consapevolezza etica del ruolo sociale del ricercatore. Dal 2006, ha insegnato le discipline del settore presso il nostro Ateneo nei tre livelli della formazione, essendo per due mandati coordinatore del corso di Laurea interclasse in Beni culturali e Spettacolo e del corso di laurea magistrale interclasse in Archeologia e Storia dell’Arte. Docente apprezzatissimo dai nostri studenti, ha diretto numerosissime tesi. Ha svolto una intensa attività di conferenze rivolte alla cittadinanza. In quest’ottica, ha elaborato il progetto espositivo e l’allestimento del Museo dell’Ossidiana di Pau, di cui è stato direttore scientifico: anche in questo caso, una riconosciuta eccellenza internazionale.

Originario di Cuglieri, il professor Lugliè si è distinto per un’intensa e proficua attività di ricerca, anche all’estero. Tra i massimi studiosi dell’ossidiana sarda era componente del comitato scientifico della Fondazione Mont’e Prama

Il professore ordinario di preistoria e protostoria era originario di Cuglieri
Il professore ordinario di preistoria e protostoria era originario di Cuglieri

Tra i primi messaggi di condoglianze che arrivano da colleghi, laureati e studenti, ci sono anche quelli di altre università. Nel ricordo dei ricercatori di Padova impegnati nella Missione archeologica di Nora si legge: “Apprendiamo con infinito dolore dell’improvvisa scomparsa dell’amico e collega Carlo Lugliè, eccezionale collaboratore delle nostre ricerche, sommo conoscitore della preistoria sarda, sempre pronto a darci aiuto e supporto con l’entusiasmo e la precisione che lo hanno fatto apprezzare nella sua Università e ben oltre“.

Rassegna stampa e web del 3 luglio 2023

L’UNIONE SARDA di lunedì 3 luglio 2023 – Oristano e provincia – Pagina 22

La pagina 23 dell'Unione Sarda di lunedì 3 luglio 2023
La pagina 23 dell’Unione Sarda di lunedì 3 luglio 2023

Narbolia. Inutili i soccorsi per il docente universitario, 60 anni. Fuori pericolo il ragazzino
ARCHEOLOGO MUORE A IS ARENAS
Carlo Luglié si tuffa nel mare in burrasca per salvare il figlio della compagna

La furia delle onde era paurosa sul litorale di Is Arenas. E la prima domenica di luglio si è trasformata in tragedia: un sessantenne è morto nel tentativo di salvare dal mare in burrasca il figlio della sua compagna, un ragazzino di 11 anni. Un gesto eroico che è costato la vita a Carlo Luglié, oristanese 59 anni docente all’Università di Cagliari. Fuori pericolo il ragazzino che è stato soccorso e accompagnato all’ospedale per ulteriori accertamenti. La tragedia Giornata di forte maestrale, le acque di Is Arenas erano agitatissime. Ma in riva c’era qualcuno che ha azzardato qualche tuffo nonostante le onde molto alte (anche oltre quattro metri secondo la capitaneria di porto). Intorno alle 18 il ragazzino si trova in difficoltà, non riesce a tornare a riva, è in balìa di quel mare impetuoso. Senza perdere tempo, Carlo Luglié si tuffa per cercare di aiutarlo: lo raggiunge, ma la corrente è fortissima e le onde non danno tregua. Scatta l’allarme, dalla spiaggia vengono allertati i soccorsi e la capitaneria di porto. Il salvataggio La motovedetta arriva in pochi minuti, nel frattempo anche alcuni istruttori di una scuola di vela di Is Arenas con tavole da surf e corde fanno di tutto per cercare di raggiungere i due. Riescono a portarli a riva e ad affidarli alle cure del 118: le condizioni di Luglié sembrano subito gravi, è incosciente e i sanitari chiedono l’intervento dell’elisoccorso. Tentano di rianimarlo, poi un malore fatale dovuto presumibilmente allo sforzo immane contro le onde. Il ragazzino è in ipotermia ma è più vigile, dopo le prime cure viene trasferito all’ospedale dove è attualmente ricoverato. Sulla spiaggia sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Narbolia. La commozione La notizia della tragedia ha scosso amici e colleghi di Carlo Lugliè. Il 60enne era molto conosciuto a Oristano dove per anni aveva insegnato al liceo classico De Castro e a Cuglieri, paese di origine della sua famiglia. Da anni ormai insegnava all’Università di Cagliari, al Dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali. Persona nota nel panorama culturale isolano, in particolare per le sue competenze in archeologia. I rischi La tragedia di ieri conferma la grande pericolosità del mare di Is Arenas, dove non è ancora partito il servizio di salvamento (come nel resto della costa oristanese).
Valeria Pinna

La notizia anche a pagina 26 della Nuova Sardegna del 3 luglio 2023