“Una straordinaria sfida scientifica e tecnologica che allargherà l’orizzonte sull’universo creando lavoro e sviluppo locale e nazionale”
Ha avuto luogo ieri, nel THotel di Cagliari, il convegno organizzato dal ministero dell’Università e della Ricerca, dalla Regione Sardegna e dall’Istituto nazionale di fisica nucleare per presentare e discutere l’importante iniziativa che vede la Sardegna come sede candidata. In ballo enormi interessi scientifici e di innovazione tecnologica ma anche ritorni socio-economici, con forti motivazioni per l’Italia e per la Sardegna. Soprattutto per l’area mineraria dismessa di Sos Enattos (Lula, nel Nuorese), location individuata, in particolare per le sue caratteristiche di forte stabilità geologica e di bassa densità di popolazione. È quello che ha spiegato, tra l’altro, anche il professor Giorgio Parisi, vincitore del premio Nobel per la Fisica e presidente del comitato scientifico che supporta la candidatura italiana per ospitare in Sardegna il nuovo osservatorio gravitazionale.
Il fronte schierato a favore della candidatura sarda conta già 1.415 membri, 80 unità di ricerca, 206 istituti distribuiti in 23 Paesi
“Ci inorgoglisce partecipare a questo progetto” – ha esordito il professor Mola, nel suo intervento all’apertura dell’importante convegno – “un’opportunità enorme per la Sardegna e per tutta l’Italia, che ha un significato non solo scientifico, perché interessa un territorio intero e rappresenta un’occasione di grande crescita per la nostra Isola”. Sul progetto e sul consorzio il rettore, chiamato per primo al momento dei saluti ufficiali, insieme al rettore di Sassari e al sindaco di Cagliari, ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra, in cui l’ateneo cagliaritano darà il suo contributo: “Noi ci abbiamo sempre creduto. Ringrazio il presidente Zoccoli e l’Infn per averci dato la possibilità di entrare a farne parte insieme agli amici e colleghi dell’Infn di Cagliari per l’optoelettronica e per le infrastrutture di superficie”. Concetti ribaditi nella conclusione del numero uno di UniCa: “Come ho sempre detto ai miei colleghi e colleghe, questo è un progetto con una portata talmente vasta, in cui ognuno deve saper fare la propria parte ed essere pronto a rispondere e a lavorare tutti insieme. Per lo sviluppo del nostro Paese e del nostro territorio”.
Stimati possibili investimenti per 6 miliardi di euro in 9 anni e circa 36 nuovi mila posti di lavoro, tra diretti e indiretti, in diversi settori economici e professionali. Sia nella fase di realizzazione e sia con l’attività dell’osservatorio a regime
L’alternativa a Sos Enattos è il sito candidato dall’Olanda, nella regione del Mosa-Reno (Meuse-Rhin), vicino al Belgio, e ci vorranno almeno due anni perché venga effettuata la scelta e quindi assegnata la sede dove poter progettare i lavori di realizzazione e iniziare l’opera. In questa fase i fondi del Pnrr hanno permesso di bandire 14 milioni di euro per lo studio di fattibilità e altri 50 milioni per finanziare l’Etic (Einstein Telescope Infrastructure Consortium), di cui l’Istituto nazionale di fisica nucleare è proponente e capofila, con l’obiettivo di effettuare lo studio e creare la rete di laboratori di ricerca in grado di sviluppare le tecnologie da adottare per il nuovo osservatorio. Quest’ultimo è appunto uno dei compiti in cui sarà protagonista l’Università di Cagliari.
Nella sua dichiarazione è il magnifico rettore a spiegare come l’ateneo sia già impegnato nel Consorzio con le eccellenze scientifiche del Laboratorio di Fotonica e Optoelettronica e con i dipartimenti di Ingegneria per le infrastrutture da realizzare: “Il ruolo dell’Università degli studi di Cagliari in un progetto così ambizioso e anche lungo da seguire nel tempo, adesso, è un impegno legato al Consorzio Etic, finanziato dal Pnrr e in cui il nostro ateneo è impegnato in parte con i laboratori di optoelettronica quantistica e per la parte infrastrutturale con i colleghi di Ingegneria”. Francesco Mola ha infine rimarcato l’importanza del progetto e il senso di responsabilità con cui UniCa lo affronta: “È una collaborazione forte quella che abbiamo con l’Infn, sia a livello locale e sia a livello nazionale. Ci rendiamo conto che è qualcosa di una portata incredibile. Con una ricaduta, non soltanto per la nostra regione ma a livello nazionale ed europeo, di grandissimo rilievo. Sappiamo che dobbiamo fare la nostra parte, siamo pronti a farla e saremo sempre pronti ad accettare le sfide che vengono dal futuro”.
Hanno detto
Anna Maria Bernini. La ministra dell’Università e della Ricerca, intervenuta in videoconferenza ha sottolineato che ” Siamo impegnati su tutti i fronti internazionali: il nostro Governo vuole l’Einstein Telescope in Italia, in Sardegna, a Sos Enattos”.
Giorgio Parisi. Nella sua lezione magistrale lo scienziato ha spiegato che “L’Italia ha una tradizione unica per lo studio delle onde gravitazionali e l’ex miniera di Sos Enattos è il posto ideale per l’Einstein Telescope, perché è importante condurre questo tipo di ricerche in luoghi dove le interferenze sono minime”.
Christian Solinas. Il presidente della Regione Sardegna, con un comunicato a margine del convegno, ha confermato: “La pubblicazione della gara europea per la realizzazione dello studio di fattibilità dell’Einstein Telescope ci proietta in una dimensione nuova, reale e concreta e pone le basi per la riuscita del progetto”.
Giuseppe Fasolino. L’assessore regionale alla Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, presente all’evento: “Oggi qui rappresentiamo tutta l’Italia e tutti gli italiani devono sentirsi coinvolti in questo progetto, non solo i sardi”.
Gavino Mariotti. Concorde con il rettore di Cagliari Mola, il magnifico dell’ateneo turritano ribadisce che “Dobbiamo essere pronti a partire. Per la Sardegna e per i sardi l’ET rappresenta un progetto di rinascita, significativo e con una grandissima ricaduta per i giovani e per tutto il territorio.
Paolo Truzzu. Il sindaco di Cagliari e della città metropolitana si è detto felice della scelta del capoluogo quale sede del convegno: “È il luogo ideale per rappresentare la Sardegna intera e per vincere in questa occasione, che non si ripeterà, occorre uno sforzo non solo delle istituzioni ma delle comunità, coinvolgendo i cittadini di tutta la Sardegna, non solo di Lula e della Baronia”.
Antonio Zoccoli. Il professore ordinario dell’Università di Bologna e presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare dal 2019: “Sembra un ossimoro osservare l’universo da una struttura sotterranea, ma l’Einstein Telescope è un’infrastruttura di ricerca che sposterà in avanti le frontiere della conoscenza, di quelle che si costruiscono una volta ogni cinquant’anni nella storia di una nazione e che potrà di certo avere un impatto enorme sul territorio. Per noi scienziati è davvero un sogno”.
Marco Pallavicini. Il consigliere nazionale Infn si è focalizzato su vari aspetti del progetto, spiegando anche che “Sos Enattos è il miglior sito europeo per costruire ET. Perfetto sia per configurazione a triangolo (rivelatore singolo) sia a L (due rilevatori in Europa).
Michele Punturo. Secondo il coordinatore scientifico di Etic “Lula può diventare, in piccola scala, come la periferia di Ginevra, che ospita il Cern. L’infrastruttura porterà uno sviluppo scientifico, tecnologico, industriale e sociale, con un radicamento sul territorio di una nuova popolazione: quella di centinaia di scienziati e delle loro famiglie, che porteranno uno sviluppo economico e sociale del territorio coinvolto”.
Campi di interesse scientifico di ET illustrati durante l’evento
“Le onde gravitazionali (previsione della teoria della Relatività generale di Einstein), sono onde di curvatura dello spazio-tempo che si propagano nell’Universo alla velocità della luce, trasportando in modo inarrestabile le informazioni più intime di fenomeni catastrofici come il Big Bang, le collisioni di buchi neri o di stelle di neutroni”. La scienza di ET comprenderà due settori di studio – astrofisica, fisica fondamentale e cosmologia – con una serie di importanti fenomeni su cui indagare.
ASTROFISICA
- Buchi neri (origine, evoluzione, demografia),
- Stelle di neutroni (struttura, Qcd ad altissime densità, stati esotici della materia, demografia)
- Astronomia multi-messaggera e multi-banda (osservazioni congiunte Gw/Em, rivelazione Gw multibanda, neutrini)
- Nuove sorgenti astrofisiche (collasso di supernovae, stelle di neutroni isolate, fondo stocastico di origine astrofisica)
FISICA FONDAMENTALE E COSMOLOGIA
- Natura degli oggetti compatti (fisica vicino all’orizzonte degli eventi, tesi del teorema “senza capelli”, oggetti compatti esotici)
- Test della Relatività generale (espansione post-Newtonian, regime di campo gravitazionale=
- Materia oscura (buchi neri, nuvole di assioni)
- Energia oscura e modifica della gravità a scale cosmologiche (equazione di stato dell’energia oscura, modifiche alla propagazione delle Gw)
- Fondo stocastico di origine cosmologica (inflazione, transizioni di fase, stringhe cosmiche))