Il progetto OFF-SOURCE ha come obiettivo la costruzione, entro i prossimi 4 anni, di una rete di collaborazioni scientifiche per capire se e come le enormi quantità di acque dolci presenti sotto i fondali marini possano essere sfruttate come fonti di risorse idriche non convenzionali nelle regioni costiere: una sfida importante in un’epoca in cui l’acqua dolce sulla Terra scarseggia sempre più. Le domande a cui il progetto cercherà di dare una risposta sono: Dove si trovano gli acquiferi off-shore in Europa? Quanta acqua dolce potrebbe essere a disposizione? Quali sono gli approcci più appropriati per individuare e caratterizzare gli acquiferi off-shore? In che modo potrebbero essere sfruttati? Quali sono le sfide ambientali e legali per un uso sostenibile di tali acquiferi?
I costi, anche economici, per sfruttare l’acqua dolce presente sotto i fondali marini sono ancora molto elevati. E la questione della sostenibilità ambientale di simili progetti risulta al momento essere molto complessa. Ma il potenziale utilizzo di queste risorse è uno stimolo per la ricerca.
Il ruolo di Unica
OFF-SOURCE è un progetto coordinato da Aaron Micallef dell’Università di Malta. Al primo incontro che si è svolto il 1° marzo in terra maltese, vi hanno partecipato 38 ricercatori provenienti da 22 paesi. Due gli italiani, tra cui Giulio Vignoli, docente di Geofisica Applicata all’ateneo di Cagliari e affiliato anche al Servizio Geologico di Danimarca e Groenlandia (GEUS).
La geofisica gioca un ruolo cruciale per la localizzazione e lo studio di queste risorse offshore. Vignoli, oltre a partecipare come membro del Management Committee, contribuendo alla supervisione del progetto, è coinvolto nelle attività di due gruppi di lavoro che si occupano della ricognizione di tutti i dati esistenti e disponibili che potranno essere usati per individuare i possibili acquiferi a mare; e della valutazione dei più efficaci approcci geofisici e migliori tipi di strumentazione che sono stati impiegati fino ad ora per studiare gli acquiferi a mare in giro per il mondo: in questo caso, l’obiettivo è sviluppare delle linee guida per l’analisi e l’elaborazione dei dati per l’individuazione e caratterizzazione di acque sotterranee offshore.
Gli acquiferi offshore – afferma Vignoli – sono costituiti dalle acque, meno salate del mare, che saturano i sedimenti e rocce sotto il fondale marino. Possono avere diverse origini e potrebbero rivelarsi una preziosa risorsa per affrontare le sempre più frequenti crisi idriche. A questo proposito, è sufficiente pensare alla siccità che ha colpito il nord Italia, la Francia e la Spagna negli ultimi anni e che potrebbe rendere critico l’approvvigionamento idrico per uso umano, agricolo, e per la produzione di energia. Il progetto OFF SOURCE non ha, quindi, una rilevanza esclusivamente scientifica, ma poptrebbe rivelarsi cruciale per proporre soluzioni a problemi concreti in un prossimo futuro.
PER INFORMAZIONI E CONTATTI
Giulio Vignoli – Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura.
email: gvignoli@unica.it