I sistemi costieri tra transizioni climatiche ed effetti socio-economici

Il punto in una tavola rotonda promossa dal CeSSMed

13 Settembre 2024
4 minuti di lettura
Tavola rotonda "Transizioni e delocalizzazioni. Quali radici per il futuro dei sistemi costieri?"

In che modo i sistemi costieri vivranno le sfide che derivano dal cambiamento climatico? E come il passato e il futuro di questi sistemi, in un contesto di transizioni climatiche, sociali ed economiche, potranno convivere?

Questi i temi centrali della tavola rotonda che si è svolta oggi nel Campus Aresu dell’Università di Cagliari e che ha visto discutere esponenti di spicco delle istituzioni e della ricerca.

Ospitata all’interno della seconda edizione della Summer School “Transizioni fragili: Sistemi costieri ed effetti socio-economici e ambientali del cambiamento climatico”, promossa dal  Jean Monnet Centre for Sustainability Studies in the Med Area – CeSSMed del CIREM (Centro Interuniversitario di Ricerche Economiche e Mobilità), la tavola rotonda ha visto tra i partecipanti:

Francesco Mola, Rettore dell’Università di Cagliari; Massimo Deiana, Presidente dell’Autorità portuale della Sardegna; Marianna Mossa, Direttrice del Parco regionale di Tepilora; Donatella Spano, docente Università di Sassari e componente del Consiglio Strategico del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC); Francesco Musco, docente di Tecnica e pianificazione urbanistica presso l’Università IUAV di Venezia.

Il vivace dibattito, moderato da Valeria Saiu dell’Università di Cagliari, ha messo l’accento sulle opportunità e sulle sfide che derivano dalla sostenibilità, non solo ambientale, ma anche economica e sociale e sulla necessità di un dialogo collaborativo tra i rappresentanti delle varie istituzioni (enti, università, centri di studio, mondo politico).

Per Donatella Spano, fondamentale il coinvolgimento esteso attraverso l’istituzione di partenariati:

È un preciso dovere delle istituzioni coinvolgere e rendere la crisi climatica un obiettivo di giustizia sociale ed equità. La crisi climatica colpisce in particolare le economie più svantaggiate rispetto ad altri paesi e diventa un problema reale del quale dobbiamo tutti essere consapevoli.

Possiamo però rimediare – aggiunge la Spano – attraverso l’utilizzo di risorse e l’adozione di politiche specifiche che lavorino in sinergia; da un lato è necessario contrastare il cambiamento climatico ma dall’altro queste stesse politiche non devono mettere in pericolo le biodiversità.

Per Massimo Deiana :

Il tema della sostenibilità non può prescindere dalla sostenibilità economica e sociale. La capacità di trovare un equilibrio tra le varie esigenze di sostenibilità è necessario per l’economia e per il progresso. Gli investimenti, in particolare legati alle attività portuali e al suo indotto, non possono tradursi in un’economia insostenibile per il tessuto sociale e produttivo della nostra Regione.

Marianna Mossa Direttrice del Parco regionale di Tepilora, ha presentato le attività e le politiche adottate dal Parco per la tutela del territorio e la salvaguardia delle biodiversità. In particolare ha evidenziato come l’utilizzo della tecnologia e il coinvolgimento diretto della popolazione attraverso azioni di citizen science, possano diventare strumenti efficaci per il monitoraggio delle aree del parco a tutela delle specie presenti. Ha inoltre precisato che il parco di Tepilora è stato dichiarato riserva Biosfera UNESCO.

Il Rettore dell’Università di Cagliari Francesco Mola ha evidenziato il ruolo dell’Ateneo nelle politiche legate al tema della sostenibilità:

La sostenibilità ambientale richiede una forte attenzione e consapevolezza da parte di tutti. Per parlare di sostenibilità dobbiamo sempre anche parlare di compensazione tra stati e governi diversi, che spesso significa affrontare costi economici e sociali elevati nella gestione della transizione della sostenibilità.

Le Università devono attuare, attraverso politiche di public engagement, azioni di intervento mirato attraverso la formazione specifica a tutti i livelli.

Nel nostro ateneo esiste già da qualche anno il Green office che si occupa della progettazione e attuazione di politiche green a tutela dell’ambiente: efficienza energetica, mobilità sostenibile, gestione responsabile delle risorse, accanto ad azioni di sostenibilità sociale ed economica che favoriscano i processi orientati a un’economia circolare.

Stefano Usai, responsabile scientifico del CeSSMed, in apertura dei lavori ha ringraziato gli oltre 40 partecipanti della Summer school, i docenti e i collaboratori.

La Summer School, che si è svolta dal 9 al 13 settembre, ha raggiunto l’obiettivo di creare un ambiente di apprendimento inclusivo e stimolante, dove i partecipanti, provenienti da mondi diversi, hanno potuto scambiare conoscenze e visioni su tematiche di grande rilevanza globale. Grazie alla partecipazione di esperti provenienti da diversi ambiti, l’evento ha favorito la riflessione sulle transizioni climatiche e la necessità di soluzioni innovative per affrontare le sfide future.

Un ringraziamento speciale è stato fatto al team dell’Università IUAV di Venezia che con i laboratori pomeridiani ha saputo coniugare l’esperienza del gioco con la simulazione della pianificazione spaziale marina, strumento utile per sviluppare competenze strategiche e decisioni partecipative in contesti complessi.

Appuntamento al 2025 per la 3^ edizione della Scuola dedicata all’economia circolare.

Per maggiori informazioni sul CeSSMed visitare la pagina dedicata del sito UniCA

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