Femminismi e ingiustizie spaziali

Una due giorni di convegno rilancia una nuova forma di leggere le disuguaglianze

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Convegno Femminismi e ingiustizie spaziali

Rivedere le ingiustizie spaziali e le discriminazioni degli spazi urbani con una nuova chiave di lettura: il femminismo.

Attorno a questa parola si è sviluppato il dibattito delle giornate di studio: “Femminismi e ingiustizie spaziali”, organizzate dal dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura in programma ieri e oggi a Palazzo Cugia.

Gli spazi urbani delle nostre città e dei luoghi dove viviamo e lavoriamo, sono spesso caratterizzati dalle ingiustizie e dalle discriminazioni. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di analizzare quelle che sono le differenze, le inuguaglianze e le discriminazioni con un nuovo approccio che passa appunto dalla parola Femminismo. Confrontarsi sulle disuguaglianze di genere e di classe, sulla disabilitazione sociale e della salute, permette una riflessione collettiva su come i femminismi contribuiscano a contrastare la violenza in tutte le sue forme.

La prima giornata si è aperta con i saluti istituzionali del docente di geografia politica ed economica dell’Università di Cagliari, Maurizio Memoli, che, nel sottolineare l’importanza dell’evento, ha ricordato quanto ancora le ingiustizie dello spazio nelle nostre città esistano ancora e rimarchino le differenze.

Vi sono ancora moltissime forme di discriminazioni e di ingiustizie spaziali. Gli spazi periferici che a lungo ho studiato e analizzato nella mia carriera di docente sono ancora luoghi caratterizzati dall’ingiustizia e dalla difficoltà di avere equità nei luoghi in cui viviamo. La novità – prosegue Memoli  sta nell’approccio con cui guardiamo le diversità. Adesso abbiamo delle nuove parole, tra cui il femminismo, che ci aiuta a evidenziare delle differenze che non sono solo di classe ed economiche. L’approccio scenico del femminismo ci sta aiutando nell’osservazione delle differenze in modo che si diventi tutti indifferenti alla differenza.

Ester Cois, Prorettrice all’Uguaglianza di genere, ha messo l’accento sulle modalità con cui si declinano i temi del femminismo e delle ingiustizie spaziali:

Spesso i modi attraverso cui si declinano questi temi sono l’assenza di dialettica e di posizionamento che permettono di prendere posizione su certe tematiche. La presenza al convegno di associazioni, della politica e di altri attori pubblici che si confronteranno sul tema, è la cifra dell’importanza di questi argomenti.

Daniele Cocco, preside della facoltà di Ingegneria e architettura, ha voluto sottolineare l’impegno dell’ateneo negli anni con iniziative e attività mirate all’inclusione e al contrasto di forme di discriminazione, attraverso l’attivazione di servizi dedicati a studenti se studentesse come il SIA e il Cagliari Accessibility Lab.

Ivan Blečić  direttore del DICAAR, ha definito l’importanza delle collaborazioni solidi con gli altri dipartimenti dell’Università per definire un nuovo concetto di spazi urbani che è in continua trasformazione.

Gli spazi urbani – ha aggiunto – fra le tante dimensioni delle relazioni umane ci dicono quali sono le esigenze delle persone, registrano le loro istanze e ci dicono qualcosa che prima non eravamo in grado di capire.

Il convegno si chiude oggi pomeriggio con la presentazione del libro La città autistica, di Alberto Vanolo dell’Università di Torino. Con l’autore dialogheranno Pierangelo Cappai per Diversamente ODV e Caterina Giannattasio per il Cagliari Accessibility Lab dell’Università di Cagliari.

Abbiamo intervistato Maurizio Memoli e Alice Salimbeni del Comitato scientifico, che ci spiegano gli obiettivi del convegno: