La ricchezza della pluralità linguistica, la sua gestione nel contesto scolastico, in particolare quello sardo, la necessità di mettere a punto una nuova strategia didattica che la valorizzi appieno, in un’ottica inclusiva e con un approccio interdisciplinare.
Questi i temi approfonditi nel corso del convegno internazionale “L’inclusione si dice in tante lingue. Il plurilinguismo nella didattica”, inserito tra le attività del progetto di ricerca start up “PeDESS: Pedagogia e Didattica per l’Educazione linguistica nella Scuola e nella comunità Sarda”, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU.
La due giorni, ospitata nell’aula Motzo della facoltà di studi umanistici, ha messo a confronto voci dell’ateneo, della scuola secondaria di secondo grado, delle istituzioni locali, nazionali ed europee, accomunate dalla volontà di unire le forze per rispondere alle esigenze di una società sempre più caratterizzata da una grande varietà linguistica.
In questo percorso, si sono inserite anche le attività di ricerca del progetto PeDESS, condotto dai docenti Giulia Murgia, Giulia Isabella Grosso e Antioco Luigi Zurru e dai ricercatori Daniele Bullegas e Igor Deiana, del dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali dell’Università degli Studi di Cagliari.

Nato dal desiderio di comprendere la direzione imboccata dalla scuola sarda, rispetto al plurilinguismo che accompagna da sempre la storia dell’Isola, il progetto si rivolge agli istituti secondari di secondo grado, in particolare al corpo docente di tutte le discipline. Con due obiettivi: sostenere la professionalizzazione nell’educazione alla cittadinanza plurilingue e interculturale e, più a lungo termine, valorizzare tutte le lingue presenti nel contesto scolastico, anche quelle di minoranza storiche e recenti, così da incoraggiare il loro uso e la trasmissione intergenerazionale.
Per realizzarli, il gruppo di lavoro ha previsto l’organizzazione di laboratori formativi con i docenti e la predisposizione di sillabi e materiali, oltre all’estensione del progetto alla scuola secondaria di primo grado.
Il progetto PeDESS attecchisce in un terreno fertile. L’Ateneo infatti pone da tempo un’attenzione particolare alla lingua sarda, cui sono dedicati tre assi di ricerca: il potenziamento della didattica universitaria del sardo, che registra numeri in crescita anche grazie all’attività di tutor linguistici specializzati; il rilascio della certificazione della lingua sarda C1, secondo il quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue; l’attivazione, a partire dall’anno accademico in corso, del master di II livello in didattica della lingua sarda.
PeDESS è tra i diciassette progetti finanziati con bandi PNR, che hanno riscosso un grande successo- ha detto in apertura di convegno Luciano Colombo, prorettore alla ricerca – sono stati coinvolti tutti e quindici dipartimenti dell’ateneo, nessuna macro area è rimasta esclusa, ma discipline e argomenti sono state coperti tutti in modo uniforme. Proporrò che l’idea non rimanga un esperimento, ma diventi uno strumento ordinario per finanziare ricerche di questo tipo.
Questo ambito di attività riveste un’importanza strategica, nell’ultimo quinquennio nel nostro dipartimento sono stati numerosi i prodotti della ricerca e l’impegno nell’ambito della terza missione – ha spiegato Lorenzo Tanzini, vicedirettore del dipartimento di lettere, lingue e beni culturali – il plurilinguismo è strettamente correlato ai temi dell’inclusione e dell’educazione e ha radici fortissime nella nostra società. Parlarne oggi significa prendere atto della realtà storica che sta dietro di noi.
Il convegno ha offerto spunti di riflessione e nuove prospettive di ricerca, oltre a presentare i primi risultati del progetto PeDESS.
Tra i keynote speaker, Marisa Cavalli (Centro Europeo per le Lingue Moderne) e Nick Saville (ALTE) hanno aperto le due giornate. Le sessioni hanno affrontato tematiche legate all’educazione linguistica, alle lingue minoritarie e alle politiche di tutela, con interventi di esperti e istituzioni, tra cui Rai Sardegna. È stato inoltre presentato il primo manuale di sardo di livello B1/B2. L’evento ha suscitato grande interesse tra studenti e docenti.





