Il 13 maggio l’Aula Magna Lai dell’Università degli Studi di Cagliari ha ospitato il convegno La comunicazione pubblica e politica tra ibridazioni e integrazioni, evento di chiusura del progetto biennale di ricerca EPIC POPS, finanziato dalla Fondazione di Sardegna. Coordinato da Alessandro Lovari, docente del dipartimento di Scienze politiche e sociali, il progetto EPIC POPS ha esplorato le dinamiche tra comunicazione istituzionale e politica nei comuni sardi durante la crisi pandemica, grazie all’impegno di un team interdisciplinare formato, oltre che da Lovari, dai docenti Ester Cois, Emiliano Ilardi, Stefano Rombi e Fulvio Venturino.
L’appuntamento, che ha visto la partecipazione di oltre 100 fra esperti ed esperte, studentesse e studenti e comunicatori e comunicatrici, ha avuto inizio con i saluti istituzionali di Mariano Porcu, Direttore del Dipartimento di Scienze politiche e sociali, e di Elisabetta Gola, Prorettrice alla Comunicazione e Immagine dell’ateneo. “Il rapporto tra comunicazione istituzionale e politica – ha detto la professoressa Gola – è uno dei confini forse più difficili da tracciare. Nonostante sia normato, troviamo sempre conflitti e sovrapposizioni che meritano di essere osservati e analizzati dal punto di vista scientifico, anche per individuare quelle buone prassi che possano aiutarci a gestire le situazioni complesse in cui spesso finiamo per trovarci come comunicatori pubblici.”
A introdurre i lavori Alessandro Lovari, principal investigator del progetto EPIC POPS. “Abbiamo voluto indagare le ibridazioni, l’integrazione e la sovrapposizione tra la comunicazione pubblica e politica sui social media. Il caso di studio – ha spiegato Lovari – è stato quello della Sardegna e dei suoi 377 comuni, che abbiamo analizzato per oltre due anni e mezzo con un triplice obiettivo: far emergere l’intreccio tra comunicazione istituzionale e politica, studiare il ruolo comunicativo dei sindaci nella comunicazione istituzionale e, infine, approfondire le relazioni problematiche tra sindaci comunicatori, addetti stampa e portavoce nell’uso dei social media.”
È seguito un intervento a distanza di Karine Badr dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Ospite d’eccezione, è una delle principali esperte mondiali di comunicazione pubblica e lavora ogni giorno per supportare i governi nazionali nel tentativo di essere più trasparenti nei confronti dei loro cittadini, ma anche più aperti attraverso la creazione di nuove opportunità di dialogo. “La comunicazione pubblica – ha detto Badr – deve porsi tre obiettivi: creare un pubblico informato, ricostruire la fiducia verso le istituzioni politiche rafforzando la coesione sociale e, infine, supportare la creazione e implementazione di migliori servizi. La fiducia dei cittadini nei loro governi è direttamente proporzionale alla percezione che questi governi siano in grado di ascoltarli e rispondere ai loro feedback: a oggi questa percezione è ancora poco diffusa” ha concluso Badr.
La prima sessione è continuata con gli interventi di Laura Solito dell’Università di Firenze, che si è concentrata sull’evoluzione del rapporto tra comunicazione istituzionale e politica, e del giornalista e scrittore Lorenzo Pregliasco, con un approfondimento sulle sfide concrete che si aprono nella gestione della comunicazione politica, tra campagne e sondaggi.
La seconda sessione è stata l’occasione per analizzare nello specifico i risultati del progetto. A coordinare i lavori, Emiliano Ilardi, docente del dipartimento di Scienze politiche e sociali, che ha moderato gli interventi dei vari esperti, tra cui Dario Germani del CNR, Stefano Rombi e Gabriele Pinna dell’Università degli Studi di Cagliari ed Ester Cois, docente dell’ateneo e delegata del rettore per la parità di genere. Hanno contribuito alla discussione anche Antonella Seddone dell’Università di Torino, Gea Ducci dell’Università di Urbino e Lucia D’Ambrosi dell’Università La Sapienza di Roma.
Una terza e ultima sessione, condotta in collaborazione con l’Associazione PA Social e animata da TocToc Sardegna, ha esplorato il nuovo protagonismo della comunicazione pubblica nell’era del Metaverso e dell’intelligenza artificiale, culminando con l’anteprima della docuserie “Pubblica”.