Cento anni della Radio tra passato, presente e futuro

La celebrazione ha fatto il punto sulla storia e il progresso della radio

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Geppi Cucciari

La radio, un mezzo centenario, ma sempre giovane e attuale, che cresce e si rinnova grazie alla tecnologia, ai nuovi linguaggi e ai contenuti che hanno assunto una veste moderna, senza dimenticare il passato.

Di questo si è parlato oggi nell’aula magna della facoltà di Ingegneria, dove l’Università di Cagliari e Confindustria Radio Tv hanno organizzato un evento dal titolo: “100 anni e sentirli. Passato, presente e futuro”.

I lavori sono stati aperti dal rettore dell’Università di Cagliari, Francesco Mola e da Francesco Birocchi, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna.

Francesco Mola:

Sono onorato di ospitare una tappa nazionale di questo compleanno della Radio, , un mezzo sempreverde, un accompagnatore nel nostro quotidiano. Uno dei pochi mezzi che permette di fare anche altre cose, mentre la ascoltiamo. Vorrei ricordare un aneddoto legato alla radio, nel 1976-77 anche io da studente ho avuto un esperienza radiofonica amatoriale che ricordo con molto entusiasmo, avevamo solo due LP da far girare, ma fu un’esperienza molto divertente e quando terminò, eravamo convinti che nessuno ci ascoltasse, invece solo dopo capimmo la forza di questo mezzo di comunicazione. Un mezzo capace di raccontare e costruire contenuti sempre nuovi, ma allo stesso tempo tradizionali, che ha sfruttato più di altri il progresso tecnologico mantenendo la sua peculiarità e il suo potenziale di arrivare a tutti.

La nostra Università, vuole rivolgersi anche alla parte più tecnologica, studiando nuovi meccanismi e mezzi che permettano alla radio di rimanere uno strumento sempreverde.

Francesco Birocchi:

La Sardegna ha dato molto alla storia della radio nel nostro paese, in Sardegna è nata la prima radio indipendente dell’Italia liberata nel 1943, una radio che è rimasta indipendente per 9 anni e che ha prodotto cultura, spettacolo, informazione per poi essere assorbita dalla RAI. La Sardegna è terra di radio private, Radiolina, è stata una delle prime radio professionali in Italia, che continua nel suo ruolo. La radio è uno strumento di informazione di prossimità fa quello che altri mezzi trovano difficoltà a fare, ci accompagna mentre guidiamo, mentre siamo impegnati in altre cose;  uno strumento che ci sta vicino, che ci informa con tempestività, ed efficacia, interpreta la cultura popolare. La radio fa anche tanta informazione ma il suo ruolo di disintermediazione presuppone un forte investimento in termini di professionalità di chi lavora con questo mezzo.

Alla celebrazione hanno partecipato editori di radio locali e nazionali, speaker radiofonici, docenti di comunicazione, studenti e studentesse di UniCa, che hanno dato vita a un vivace dibattito su come la radio nel tempo è cresciuta. In particolare si è fatto il punto su come questo mezzo si sia aperto a nuovi contenuti, con nuovi punti di accesso (smartphone, pc, podcast) senza però dimenticare la sua anima tradizionale e versatile, capace di entrare nelle case per informare, intrattenere e fornire contenuti di alto livello culturale.

Dalla discussione è emersa l’esigenza di innalzare il livello di professionalità di chi lavora in radio, dal momento che l’ibridazione del mezzo radiofonico, ha creato una dimensione multimediale e relazionale che deve necessariamente affiancare i nuovi contenuti con un linguaggio attento che solo un’adeguata professionalità può garantire.

Questo aspetto è stato sottolineato da Elisabetta Gola, docente di Filosofia e teorie del linguaggi dell’Università di Cagliari:

La nostra Università offre l’opportunità a studenti e studentesse di sviluppare e produrre nuovi  contenuti multimediali, sia sulla comunicazione che sulla tecnologia che insieme sono le anime che formano media. La radio è il mezzo che si è ibridato di più rispetto agli altri e man mano che si evolve la storia, il linguaggio e i media cambiano e il cambio di t tecnologia è anche un cambio di paradigma, uno switch di modalità. Cambiano i professionisti e noi come università prepariamo i professionisti del domani, per inserirci in un processo educativo che per noi è una grande opportunità

In collegamento dagli studi di Virgin radio, Dj Ringo, ospite d’eccezione Geppi Cucciari.

A moderare l’evento la giornalista di Videolina, Egidiangela Sechi.

Di seguito una gallery dei momenti salienti.

Ai nostri microfoni Elisabetta Gola docente di Filosofia e teorie del linguaggi dell’Università di Cagliari, Rosario Donato, direttore generale di Confindustria Radio Tv e Geppi Cucciari.