Si è chiusa oggi con un incontro nell’Aula Magna del Rettorato la visita a Cagliari del Rettore dell’Université de Kara in Togo, Kokou Tcharie, che nei giorni scorsi ha incontrato docenti e ricercatori dell’Università di Cagliari.
Il Rettore dello Stato africano è stato ricevuto dal magnifico Rettore dell’Università di Cagliari nel corso di un convegno che ha avuto come ospite anche Kodjo Eloh, attualmente docente di chimica ed ex allievo di UniCA, del corso di dottorato in scienze chimiche, seguito dal docente del dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente, Pierluigi Caboni.
E proprio nell’ottica di un consolidamento della cooperazione di UniCa con alcuni paesi dell’Africa, il rettore dell’Università di Kara nei giorni scorsi ha visitato i laboratori di ricerca, l’Orto Botanico, il dipartimento di Ingegneria e parlato con docenti e ricercatori.
La visita di oggi è stata occasione per presentare quella parte del programma Erasmus+ che riguarda la mobilità internazionale con paesi non appartenenti all’Unione Europea, come molte nazioni africane e per facilitare la creazione di reti internazionali tra le istituzioni accademiche europee e africane. Inoltre è stata presentata la rete globale degli ex studenti stranieri ” International Alumni UNICA” che lavorano a livello internazionale e ricoprono un ruolo particolarmente importante nel promuovere la nostra Università all’estero.
Dopo i saluti istituzionali da parte dei due rettori, si sono vissuti momenti di grande emozione quando Kodjo Eloh, attualmente docente di chimica nell’Università di Kara, ha raccontato la sua esperienza come studente del programma Erasmus+ Ka171 e delle difficoltà che ha dovuto superare per riuscire a ottenere una borsa di studio che gli permettesse di proseguire nei suoi studi. Ha poi voluto porre l’attenzione sull’attiva collaborazione didattico scientifica tra le due università.
Francesco Mola ha aperto il convegno sottolineando l’importanza del programma Erasmus:
Questa giornata è importante innanzitutto perché di fatto oggi stiamo suggellando un successo di chi anni fa, pensando ai programmi di mobilità internazionale, ha avuto una visione, nonostante le difficoltà iniziali e anche lo scetticismo di alcuni colleghi e colleghe. Raccontare oggi la storia di Kodjo è celebrare il successo di un programma Erasmus che ha permesso a tantissimi studenti e studentesse di avere opportunità di scambio culturale a livello internazionale. Ringrazio per questo Anna Aloi e il suo staff dell’ufficio ISMOKA e l’Ufficio della didattica di Ateneo che hanno lavorato tanto per arrivare fino a qui.
Ospitare ragazzi e ragazzi che vengono da zone di guerra e da Paesi in difficoltà economiche è per noi motivo di grande soddisfazione. La volontà politica del nostro Ateneo è chiaramente orientata verso un preciso percorso di internazionalizzazione e, grazie anche alla presenza di una prorettrice dedicata e di strutture come ISMOKA, possiamo realizzare tanti progetti di scambi e alleanze che permettono alla nostra comunità di crescere in un contesto internazionale.











