L’economia del mare per uno sviluppo sostenibile del territorio e la tutela delle aree marine, accanto a temi come la sostenibilità ambientale e la transizione energetica.
Questo il filo conduttore del convegno che si è tenuto ieri a Olbia dal titolo: Blue economy. Innovazione e sostenibilità per lo sviluppo e la tutela delle aree marine che ha visto protagonista l’Università di Cagliari, con la collaborazione del Comune di Olbia e del Consorzio Universitario UniOlbia.
L’evento è stata anche occasione per presentare il nuovo corso di laurea in Ingegneria navale dell’Università di Cagliari che dallo scorso 30 settembre ha preso il via con le lezioni nelle aule del polo didattico di UniOlbia. L’iniziativa ha permesso di porre l’accento su come questo percorso di studi sia strettamente correlato allo sviluppo sostenibile del territorio, tema di grande attualità, soprattutto in un contesto in cui il progresso non può prescindere dalla tutela di un ambiente estremamente pregiato dal punto di vista naturalistico.
La mattinata è iniziata al Museo archeologico di Olbia con incontri dedicati mirati a sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza della tutela del mare e degli ecosistemi costieri. Centinaia di studenti provenienti dalle scuole superiori del territorio hanno visitato gli stand realizzati dall’Università di Cagliari, dove hanno potuto incontrare docenti e ricercatori di UniCa che hanno presentato le loro attività.
Uno dei momenti più significativi della mattinata, dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, del Magnifico rettore Francesco Mola e del presidente del Consorzio UniOlbia Aldo Carta, è stata la presentazione del nuovo corso di laurea in Ingegneria Navale che mira a formare una nuova generazione di ingegneri in grado di progettare soluzioni sostenibili per la navigazione e il recupero delle aree marine danneggiate.
Daniele Cocco, presidente della facoltà di Ingegneria e architettura, ha invitato ragazzi e ragazze a formarsi e a proseguire negli studi: “Il nostro obiettivo è coniugare innovazione tecnologica e rispetto per l’ambiente, creando professionisti che possano rispondere alle sfide del futuro”.
La sessione successiva ha visto protagonisti quattro docenti dell’Università che hanno presentato alla platea di giovanissimi i loro progetti.
Flavio Stochino, del dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura ha presentato Mariposa, la barca ecosostenibile costruita da un team di studenti utilizzando materiali e tecniche di produzione rispettose dell’ambiente.
A seguire Alessandro Cau, docente del dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente, che ha raccontato il lavoro del suo gruppo di ricerca sui banchi di corallo rosso dei mari di Sardegna. Le ricerche dello “Studio dei popolamenti di Corallium rubrum” hanno come obiettivo implementare le conoscenze sullo sfruttamento del corallo rosso nell’intero bacino del Mediterraneo.
Sandro Demuro, docente del dipartimento di Scienze chimiche e geologiche con il progetto Oceans (Osservatorio Coste e Ambiente Naturale Sottomarino) e Laboratorio MedCoastLab ha spiegato ai ragazzi le attività dei ricercatori del CMGG (Coastal and Marine Geomorphology Group) di Unica nei laboratori ad alta specializzazione ospitati nel faro della Marina Militare Italiana di Punta Sardegna (Palau) e del MEDCOASTLAB (Mediterranean Geomorphological Coastal and Marine Laboratory) che trovano spazio nel Porto di Cagliari.
Infine Gianluca Gatto, docente del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica, con il progetto: BoSeProMare e Smart Sea Santa Marinella ha illustrato lo sviluppo di strumenti innovativi messi in campo dal suo team per monitorare lo stato delle acque marine, soprattutto in ambito costiero, al fine di preservarne la salute nel tempo.
Nel pomeriggio il convegno si è trasferito nella sede di UniOlbia dove i lavori sono proseguiti con una tavola rotonda dedicata agli esperti del settore, per discutere delle sfide e delle opportunità legate alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo sostenibile del territorio, grazie anche alle innovazioni tecnologiche nel recupero delle aree marine. Tra i relatori, la Presidente della CRUI Giovanna Iannantuoni che ha posto l’accento sull’importanza di fare rete non solo tra atenei, ma anche nel territorio con le istituzioni e con le imprese, e il Rettore di UniCa Francesco Mola:
La progettazione del corso ha incluso da subito un investimento in personale che opererà nel territorio di Olbia, sia nella didattica che nella ricerca. Per questo motivo, parte del finanziamento della Regione Sardegna è stato investito nella costruzione di laboratori di ricerca.
Accanto alla creazione di condizioni di sviluppo per il territorio, l’auspicio è che ci sia mobilità e che si faccia rete, come è nella natura dell’università. La narrazione di un mondo diviso non corrisponde a quello che siamo: per noi universitari, docenti e studenti, andare in qualunque parte del mondo è sempre una vittoria.
Sulla sostenibilità occorre lavorare da subito con l’idea che la sostenibilità deve avere un costo di compensazione, non basta chiedere ai giovani di fare sacrifici: tecnicamente esiste la possibilità di migliorare, ma alla fine è un accordo politico che governerà il processo.
Tra gli interventi durante la tavola rotonda moderata dal giornalista Angelo Colombo, delegati e delegate in rappresentanza di altre università italiane: Patrizia Lombardi, Presidente RUS; Alessandro Talamelli, delegato Rettore Università di Bologna; Michele Viviani, delegato Rettore Università di Genova; Nicola Bianco, delegato Rettore di Napoli Federico II.
La serata si è conclusa con un vivace dibattito tra i partecipanti, a cui hanno preso parte imprese del settore navale che hanno portato le loro esperienze e hanno sottolineato l’importanza di una cooperazione più stretta tra enti pubblici, aziende private e cittadini per affrontare in modo efficace le sfide del futuro.
Di seguito una gallery della giornata e le interviste a Francesco Mola, Giovanna Iannantuoni, Settimo Nizzi e Aldo Carta.











