La libertà di studio e di ricerca, la ricchezza della cultura, la ricerca della verità. Valori da condividere, coltivare e difendere, già suii banchi di scuola.
Si è aperta con quest’invito, nel ricordo del ricercatore Giulio Regeni, l’Unistem Day 2025, iniziativa di divulgazione scientifica dedicata agli studenti delle scuole superiori, organizzata dal Centro UniStem dell’Università di Milano e coordinata in città dalle docenti dell’Università degli Studi di Cagliari, Micaela Morelli e Valeria Sogos.
Per l’edizione 2025, organizzata in contemporanea in 97 atenei in tutto il mondo, l’Aula magna Boscolo del campus di Monserrato ha accolto circa quattrocento studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado del sud Sardegna, per una mattina di approfondimento, scoperta e confronto nell’ambito della ricerca scientifica.
Proprio il ruolo dello scienziato, le sue sfide e il suo impegno quotidiani, ma anche la disinformazione e i rischi nascosti dietro le fake news, sono stati al centro dei vari interventi, aperti dal collegamento con Paola e Claudio Regeni, genitori del dottorando italiano scomparso in Egitto nel 2016, che da anni conducono una battaglia per la libertà di studio, di movimento e di ricerca della verità su quanto successo a figlio.
A parlare alla giovane platea, anche i docenti dell’ateneo di Cagliari, Valeria Sogos, Carlo Carcassi, Sabrina Giglio ed Ernesto D’Aloja, la giornalista e presidente di Assostampa Sardegna Simonetta Selloni.
La mattina ha visto anche le testimonianze di atleti come il vogatore Stefano Oppo e il nuotatore Corrado Sorrentino.






“Un ringraziamento va alle scuole, fatte di persone, studentesse, studenti e docenti, non solo per la giornata di oggi, ma per il lavoro che viene fatto ogni giorno”, ha affermato Francesco Mola, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Cagliari, in apertura di evento, “la giornata di oggi è particolare, perché dedicata al ricercatore Giulio Regeni. La sua storia è stata ed è ancora un dramma anche per noi universitari, e rappresenta un attentato a ciò che il mondo della ricerca in ogni ambito reputa inattaccabile: la libertà di pensare, di fare ricerca, di dire e analizzare. Anche in questo momento storico, la libertà è sotto attacco e noi tutti dobbiamo batterci per difendere la nostra voce. Unistem”, ha proseguito, “è ormai un appuntamento storico per noi, sapere che c’è una connessione e una rete internazionale così forte non può che renderci felici, si parla di staminali ma è un’occasione per guardare e ascoltare con spirito ancora più aperto la bellezza del mondo dell’uniiversità, della ricerca e della cultura. Non c’è campo della conoscenza che non riservi un momento di gioia, bellezza e passione”.