Organizzato in collaborazione con l’Università di Cagliari, si è svolto ieri al Ceasar’s Hotel il 2° Convegno regionale AIIC Sardegna, l’Associazione Italiana Ingegneri Clinici, che ha coinvolto diversi stakeholders che si occupano di sanità in una giornata di incontro ed aggiornamento in materia di innovazione dei diversi strumenti biomedicali presenti in ambito ospedaliero e nello specifico riconducibili al blocco operatorio.
Il convegno ha avuto come obiettivo attivare riflessioni in merito ad un utilizzo ottimale delle dotazioni tecnologiche presenti nelle strutture e condividere gli elementi chiave per ripensare alla reingegnerizzazione di questi ambienti nel prossimo futuro, per venire incontro all’odierna concezione di “ospedale del futuro”, estremamente digitale e con una forte impronta di sostenibilità, e che prevede Io sviluppo di modelli che consentano di garantire un dialogo continuo tra ospedale e territorio.
In questo quadro di forte impatto della tecnologia in ambito sanitario, tra le infrastrutture più complesse il “blocco operatorio” rappresenta certamente una delle più importanti, delicate e di difficile progettazione.






La presenza al convegno dell’ Università di Cagliari, che da quest’anno ha attivato un corso di laurea magistrale in ingegneria biomedica, sottolinea l’impegno a rafforzare la collaborazione con l’AIIC, mettendo in evidenza le sinergie tra la parte tecnologica sanitaria e il valore aggiunto che ne deriva.
Abbiamo incontrato Danilo Pani, coordinatore del corso di laurea in ingegneria biomedica, Luca Saba docente di diagnostica per immagini e radioterapia di UniCA e Marco Spissu responsabile scientifico del convegno.
Photo credits Valerio Spano